lunedì 2 aprile 2012

Recensione: Red, di Kerstin Gier

Titolo: Red
Autore: Kerstin Gier
Editore:
Corbaccio
Pagine:
329
Prezzo:
16,60 €

Recensione:

La prima cosa che mi ha attratta di "Red" è la cover: misteriosa ed intrigante. La ragazza girata di spalle e i toni cupi utilizzati ricordano un po' le copertine della serie Fallen di Lauren Kate, ma grazie al titolo scritto in rosso acceso si riescono a prendere le distanze da quest'ultimo.

Nonostante il romanzo della Gier sia un urban fantasy dedicato ai giovani adulti, non ci ripropone (fortunatamente) i soliti elementi che ormai ritroviamo in qualsiasi libro del medesimo genere. Niente vampiri, licantropi, zombie o mostri di alcun genere come protagonisti!
La ragazza al centro della storia è Gwendolyn: un'adolescente apparentemente ordinaria. Ciò che la allontana dalle protagoniste di tanti altri romanzi è la sua vivacità. L'autrice è infatti riuscita a creare un personaggio ironico, brioso e misterioso quanto basta per catturare l'attenzione di ogni curioso lettore. Insomma, Gwen non è di certo un'altra Mary Sue! 

Il tema principale è il viaggio nel tempo.
Grazie ad un inaspettato gene ereditario Gwen viene trasportata da un'epoca all'altra. Grazie a questi suoi continui viaggi a ritroso nel tempo conoscerà strani ed inquientanti personaggi e oscuri segreti.
Il romanzo è avvincente, ma manca quel pizzico di azione in più che lo avrebbe reso perfetto.

Unico elemento fortemente negativo è Gideon, il protagonista maschile: un terribile clichè! Eliminandolo dal romanzo, la trama non perderebbe poi molto... Gideon infatti è il solito belloccio di turno, perfetto e so-tutto-io che ogni lettore ormai conosce a memoria! 

Lo stile della Gier, frizzante e diretto, si adatta perfettamente a questo ripo di romanzo.
Red, primo volume della "Trilogia delle Gemme", conquisterà sicuramente tutti gli avidi lettori di time travel e di urban fantasy!

Giudizio:
 

1 commento:

  1. Ciao! Volevo avvisarti che c'è un premio per te sul mio blog (: http://readbelieve.blogspot.it/2012/04/premio-dardos.html

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