sabato 27 novembre 2010

Intervista a: Yolima Marini

Ciao ragazzi!
Come vi ho anticipato nell' ultimo post, la disponibilissima Yolima Marini ha concesso a Lost in bookland un' intervista.

Iniziamo con qualche cenno biografico:

Laura Yolima Marini nasce il 18 luglio del 1990 a Bogotà, Colombia.
Diplomata presso l' Istituto Fossati di La Spezia, iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, segue il corso DAMS.
Fin da piccola ama il cinema, sarà anche per i tanti film che ha visto in compagnia di suo fratello e amici, a crescere questa passione dentro di lei. Per un anno ha seguito un corso di recitazione alla Spezia presso una scuola di teatro ma non la entusiasmò e quindi si dedicò completamente  alla scrittura, scoperta all'età di 14 anni.
Da lì in poi, incominciò a scrivere brevi racconti e postare sui vari forum fantasy.
Blood è il suo primo romanzo portato a termine e il primo ad essere pubblicato dalla casa editrice "La Riflessione".
Non ama solo scrivere, ama anche viaggiare in compagnia, ama la fotografia, e la musica.
Quando ha un pò di tempo libero, li piace passarlo con amici organizzando serate a casa sua o di altri, o stando a casa a leggere un buon libro.

Per quanto riguarda la bibliografia:

"Blood" è il romanzo d'esordio di questa giovanissima autrice. Per saperne di più vi rimando a QUESTO post.

Intervista:

~ Ciao Yolima, è un vero piacere poterti ospitare nel mio blog. Sono un po’ emozionata perché questa è la mia prima intervista! Cosa ne dici di presentarti brevemente ai lettori?

Ciao! Anch’io sono emozionata, e anche per me è la prima intervista!
Molto volentieri, mi presento subito: mi chiamo Yolima, ho vent’anni , studio a Pisa alla facoltà di Lettere e Filosofia, e una delle mie tanti passioni è la scrittura.

~ Da quanto tempo scrivi? Che ruolo occupa la scrittura nella tua vita?

Da quanto tempo scrivo? Ho iniziato a scrivere all’età di tredici anni, quando ho scoperto che mi divertivo a inventare storie e poi buttarle su un pezzo di carta.

~ Occupiamoci ora del tuo processo creativo. Cosa fai mentre scrivi?

Guarda, mentre scrivo ascolto tanta musica. Per me la musica è molto importante mentre scrivo, mi aiuta ad andare avanti con il racconto. Diciamo che mi apre la mente... è la mia droga, dopo la coca cola.
~ C’è qualche autore che ti ha particolarmente influenzata o al quale ti ispiri?

Non ho proprio un autore che mi ha particolarmente influenzato. Diciamo che se amo scrivere è tutto grazie al Cinema, che mi ha messo questa passione addosso.
Da grande vorrei fare la sceneggiatrice e imparare regia, scrivo anche perché in un futuro i miei racconti diventino dei film, chissà… magari girati da me.
~ “Blood” è il tuo romanzo d’esordio, com’è nato? Da dov’è nata l’idea e come l’hai sviluppata in seguito?

Blood è nato grazie a una foto e a un vecchio racconto, che avevo scritto nei tanti pezzi di carta volanti sparsi per camera mia. L’idea di scriverlo mi è venuta a scuola, durante la lezione di matematica o di diritto... ora non ricordo bene. Avevo sulle ginocchia una rivista di cinema, e mi ero soffermata su una foto di un attore che io amo moltissimo: Gary Oldman. E lì mi sono detta “Perché non scrivere un racconto in cui c’è anche un personaggio dedicato a Gary Oldman? Un fantasy semmai… sarebbe perfetto”. E così è nata la prima idea verso la creazione di Blood.
Prima di scriverlo veramente ho avuto tante idee, dove ambientarlo, il tema, la creazione dei vari personaggi, una trama buona che potesse piacere al pubblico… poi finalmente all’età di diciotto anni ho iniziato a scriverlo, prima su un quaderno e poi su un forum.

~ Vampiri. Un tema sfruttato moltissimo in questi ultimi anni, sopratutto grazie al “fenomeno Twilight”. Cosa differenzia i tuoi vampiri da quelli della Meyer?

(ride) Forse alla fine non c’è tanta differenza, la Meyer pone come tema principale dei suoi quattro libri l’amore. Io, ci ho messo anche l’amore, però il tema principale in Blood è l’amicizia.
Secondo me l’amicizia è molto importante, più importante dell’amore a volte. Un'altra cosa che differenzia i personaggi della Twilight saga, è che i miei vampiri non sono tutti “vegetariani”, lo è solo Francesca, la protagonista, ma anche lei a volte, come poi leggerete , avrà bisogno di succhiare sangue agli umani se vuole essere forte e affrontare il nemico.
Ah e poi un’altra cosa, che non vi è in Twilight… i vampiri del mio racconto mangiano “cibo umano”, come lo chiamano loro.

~ Una cosa che mi ha incuriosito molto è l’ambientazione: i personaggi della storia si
spostano tra Firenze, Berlino, Camaldoli e finiscono addirittura in Argentina! Come mai
questa scelta? Sono luoghi che hai visitato e ti sono rimasti nel cuore o li hai descritti usando semplicemente la tua immaginazione?

Bella domanda. Quando ho scritto Blood, non avevo mai visto questi posti, escludendo Camaldoli, ma li ho visitati dopo.
Mentre iniziavo a creare Blood, mi sono chiesta dove potevo ambientarlo, e ho pensato di iniziare con Camaldoli, le foreste casentinesi. Fino a due anni fa andavo lì con i miei genitori in vacanza d’estate, e ho pensato che fosse perfetto per ambientare un racconto di vampiri .
Per quanto riguarda Firenze e Berlino, sono due città che mi sono sempre piaciute.
Penso che Firenze - come scrivo all’inizio del libro - sia una delle città più belle d’Italia. L’anno scorso ci ho vissuto, per via dell’università e me ne sono innamorata, è bellissima, sia di giorno che di notte, ha qualcosa di misterioso che ti incuriosisce. Mentre camminavo per le vie ripensavo a Blood e mi convincevo sempre di più che l’idea di ambientarlo lì era perfetta.
La decisione di ambientare una parte del racconto a Berlino, mi è venuta in mente dopo aver fatto uno scambio di studio con la mia scuola.
Infine Buenos Aires..
Perché Buenois Aires? Già perché..
Ti spiego subito la scelta di quest’ ultima città… anche se non l’ho mai visitata purtroppo.
Ho scelto Buenois Aires perché ho origini sud americane, e ho voluto ricordare così il mio paese. Il sud America è molto importante in Blood, la protagonista è colombiana e c’è un pezzo del racconto che si svolge in Colombia, anche se è solo un ricordo della protagonista.

~ Qual è il punto di forza di “Blood”? Vuoi consigliarlo ad un particolare tipo di pubblico?

Il punto di forza di Blood è l’ Amicizia. quella  vera  che non ti abbandona  mai.  Secondo me è questo il punto di  forza nel romanzo.
Blood è per tutti, non c’è proprio un pubblico preciso, lo possono leggere sia i giovani che gli adulti.

~ Arrivati a questo punto vorrei porti una domanda che sicuramente interesserà molti giovani scrittori. Com’è stata la ricerca di una casa editrice e come sei riuscita a pubblicare “Blood”? Vuoi dare qualche consiglio a chi ancora sta cercando di pubblicare il proprio romanzo?

Non è stato per niente facile. Possiamo definire il mio “viaggio alla ricerca di un editore” un’ odissea.
Non so a quante case editrici ho mandato il romanzo prima di sentire un “sì” e di avere un buon contratto.
Il mio consiglio rivolto ai giovani scrittori che sono alla ricerca di un editore, è di mandare a più case editrici il vostro romanzo, e vedrete che troverete un buon editore che vi darà una risposta affermativa.

~ Quali sono i tuoi progetti futuri?

Vorrei tanto dirti che stò per partire per un lungo viaggio con gli amici, ma purtroppo non è vero. Ma in futuro spero di sì… chissà in moto per tutto il Sud America, sarebbe fantastico.
Per ora studio e continuo a scrivere, trovando un attimo per  organizzare feste con gli amici.

~ Bene, l’intervista è giunta al termine. Ti ringrazio moltissimo per la tua disponibilità e ti faccio un enorme in bocca al lupo!

Crepi il lupo!
Grazie a te e mando un grosso bacione a te e a tutti quelli che leggeranno questa intervista.

2 commenti: