mercoledì 15 settembre 2010

Recensione: Wintergirls

Wintergirls, di Laurie Halse Anderson

Trama: Lia e Cassie sono amiche fin dall’infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un’assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da “punirsi” per aver mangiato. Si gonfia d’acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda.

Recensione:
La Anderson, dopo Speak, ci parla ancora del mondo dei teenagers, dei loro problemi, delle loro emozioni e soprattutto delle loro battaglie. "Wintergirls" narra la triste e dolorosa storia di Lia e Cassie, amiche e compagne nel lungo viaggio verso la taglia zero.
Lia e Cassie vogliono essere vuote, leggere, libere.
Lia e Cassie contano ogni caloria che ingeriscono e quando nessuno le può vedere le bruciano tutte, fino all' ultima.
Lia e Cassie vogliono essere forti.
Magrezza, infatti, non solo significa bellezza... per le due ragazze essere magre significa soprattutto essere forti, significa riuscire a difendersi da ogni male presente intorno a loro.
Per Lia il male è un fantasma, che porta il nome della sua (ex) migliore amica trovata senza vita nella stanza di un motel.
Nonostante non si parlassero più da mesi Cassie, prima di morire, telefona a Lia trentatre volte, senza mai ottenere risposta.
Cosa voleva dirle? 
Perchè l' ha cercata per ben trentatre volte? 
E se fosse morta solo per colpa sua? 
Se le avesse risposto le cose sarebbero andate diversamente?
Lia è attanagliata dai sensi di colpa. Non mangia e trascorre le sue giornate nascosta sotto una pesante coperta che la protegge dal freddo e da tutto ciò che si trova all' esterno. Vuole stare da sola, vuole essere invisibile, vuole sparire.
Un romanzo intenso e freddo al tempo stesso, impossibile recensirlo senza la paura di essere troppo banale.
La Anderson ci parla di qualcosa di vero. Non è una semplice storia inventata, qua non vi sono fantasmi, vampiri o mostri... il nemico di Lia è terribilmente reale, il suo nome è anoressia.
L' autrice ha fatto veramente un ottimo lavoro. Il "diario di Lia" è qualcosa di terribilmente agghiacciante, ti entra nelle vene e si mescola al tuo sangue. Piangi, soffri, ti spaventi e rimani delusa insieme alla protagonista. Impossibile rimanere indifferenti. Pagina dopo pagina
il lettore viene catturato e alla fine vorresti solamente telefonare a Laurie per chiederle "che fine ha fatto Lia? Sta bene ora?".
Non è il primo libro che leggo su questo argomento, ma è sicuramente il più coinvolgente.
Crudo e delicato, "Wintergirls" parla dell' autodistruzione di una ragazza troppo insicura e ferita per riuscire a farsi strada in questo mondo che con lei non è mai stato gentile.
Leggetelo, perchè ciò che Laurie ha descritto è reale. 
I pensieri di Lia sono reali.
L' anoressia è reale.

Consigliato? Sì.

Giudizio: 





Scusate se la recensione di oggi è più breve del solito, ma credetemi: "Wintergirls" è veramente difficile da giudicare. Ho aspettato fino ad oggi per pubblicare questo post proprio per vedere se riuscivo ad aggiungere altro, ma l' unica cosa che posso dirvi è di leggerlo. I pensieri sono tantissimi, ma metterlo qua, nero su bianco, sarebbe veramente impossibile.


3 commenti:

  1. Le vicende sono narrate in prima persona, da Lia (in questo modo il lettore resta ancora più coinvolto nella storia), lo stile scorrevole e veloce porta il lettore a continuare a leggere senza mai staccare gli occhi dalle pagine, se non alla fine.
    Il libro é uno Young Adult ma ad essere sincera in alcuni punti l'ho trovato inquietante e crudo.
    Insomma, una lettura davvero impegnativa e non sono molto convinta che sia adatta agli adolescenti.
    L'autrice é riuscita a tratteggiare bene la mentalità di una ragazza affetta da tali disturbi ma la cosa non mi meraviglia perché so bene che in passato ha già affrontato tematiche complesse con lo stesso risultato.
    La forma é decisamente particolare: sembra una sorta di diario (soprattutto per l'uso di cancellature).
    Una storia completamente incentrata sull'inferno che i disturbi alimentari evocano nella vita di chi ne soffre.
    Una cosa che, invece, non ho molto apprezzato é il finale, forse un tantino frettoloso.
    Leggendo la storia di Lia ho provato una miriade di sensazioni: rabbia, speranza, tristezza, inquietudine, frustrazione...
    Una storia straziante ma allo stesso emozionante e realistica (non ha risvolti romantici) ma se siete facilmente impressionabili meglio cambiare libro.

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  2. l'ho letto tutto d'un fiato ieri, è vero! E' un libro che ti entra nelle vene, Lia ti trascina nella sua follia onirica e sembra che il mostro reale dell'anoressia alla fine la mangerà... è un libro vero e crudo, ma allo stesso tempo poetico e sublime come una fiaba antica. complimenti all'autrice che ancora una volta ha saputo tratteggiare un personaggio così profondo. da leggere e consigliare sicuramente.

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  3. L'ho adocchiato da poco e ha attirato la mia attenzione subito! Non vedo l'ora di leggerlo, mi piacciono molto i libri che hanno il coraggio di affrontare certi temi :)

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