martedì 17 giugno 2014

L'angolo di una fangirl #2 - Terrestre, Jean-Claude Mourlevat

 
Ama leggere, guardare serie tv, film inglesi e made in USA.
Impazzisce per la Marvel, per Doctor Who e Once Upon a Time. 
Potterhead. Demigod. Tribute. Shadowhunter. Divergent.

Ciao a tutti booklovers!
per questa seconda puntata della mia rubrica, ho pensato di parlarvi di un romanzo che ho finito da leggere già da qualche giorno, ma che continua incessantemente a rimbalzarmi in mente! Si tratta del particolarissimo terrestre, di Jean-Claude Mourlevat.
Se lo avete letto anche voi, ditemi se vi ha fatto lo stesso effetto :)
Buona lettura!

Recensione:

Terrestre, di Jean-Claude Mourlevat è un romanzo Young Adults autoconclusivo di genere distopico/fantascientifico, edito da Rizzoli. Lo conservavo ormai da parecchio tempo nella mia libreria e - tra un libro e l’altro - non ho mai avuto quella spinta sufficiente a farmi dire “dai, ora tocca a lui!”. Insomma lo sottovalutavo un pochino... grosso errore! Terrestre è uno di quei libri che, una volta terminato, ti lascia un vuoto dentro. L’ho trovato molto interessante, non solo per la trama, che ad alcuni forse sembrerà erroneamente scontata, ma anche per le sensazioni che la lettura mi ha suscitato.

La storia parla di Anne Collodi: una ragazza di diciassette anni che è alla ricerca di sua sorella Gabrielle, scomparsa dopo essersi sposata con Jens, un ragazzo affascinante che in Anne aveva destato qualche sospetto.
Un giorno Anne riceve un messaggio d’aiuto da Gabrielle e, seguendo le indicazioni che le sono state date, si ritrova in luogo chiamato Campagne che si rivelerà essere un varco per un altro mondo.


“Sono appena “passata” per la terza volta. Uso la parola “passare”, che mi pare più adatta. “Passare” significa anche morire lo so. Si dice che un tale è passato a miglior vita, che è morto quindi. È successo al mio caro scarabeo,per esempio. Ma non è questo il senso che gli do. Io non muoio. Passo. Passo da un mondo all’altro per questa strada, questa unica strada, quella che ha imboccato mia sorella.”

Questo luogo si presenta come non-terreste: manca il sole sulla pelle, il vento fra i capelli, i rumori (eh sì, lì è tutto abbastanza silenzioso). I suoi abitanti non sono da meno: privi di qualsiasi tipo di malattia ed emozione, non conoscono l’amicizia , l’amore, la rabbia e, cosa più importante, non respirano.

Anne in questo viaggio non è sola. Nel corso dell' avventura sarà accompagnata da vari personaggi, come Etienne Virgil: vecchio scrittore settantunenne che decide di aiutare la ragazza, perchè gli ricorda molto la sua nipotina.
 
La signora Stormiwell, invece, è una donna con origini terrestri che decide di aiutare la piccola Anne. In cambio le chiede solo di farle provare la sensazione del vento tra i capelli, del respiro e il suono di una risata.
Altro personaggio non meno importante è Bran. Anche lui, proprio come la signora Stormiwell, ha origini terrestri e aiuterà Anne nella ricerca.


Per me
questo romanzo è stata veramente una piacevole sorpresa. 
Ho adorato i personaggi descritti da Jean-Claude Mourlevat, per non parlare dei paesaggi austeri. È un libro denso di originalità e pieno di piccole riflessioni che accompagneranno il lettore in tutta la durata del libro... e anche oltre. Terrestre può insegnare a tutti qualcosa, piccoli e grandi. 
Consigliatissimo: assolutamente da leggere!

 "Amo ciò che mi manca e ciò che è al di sopra di me, amo il troppo e il troppo poco, voglio scottarmi con le ortiche e le pentole, non mi disturba, accetto di smarrire le chiavi, avere mal di testa, essere ingannata (non da Bran), essere spintonata. Ma prendo anche le cose belle. Voglio che mi si accarezzi, voglio mangiare le banana split, voglio ascoltare della buona musica, ricevere lettere, veder nascere dei bambini, fare un sonnellino, andare a Venezia... voglio far entrare l’aria nei miei polmoni, voglio respirare"

Il Mio Giudizio:

 



#Elena Winchester

3 commenti: